Dietrich Bonhoeffer
DBW 3,58s. [trad. it. Resistenza e resa. Lettere e altri scritti dal carcere, in ODB 8, Queriniana, Brescia 2002, 54].
Infatti, nel linguaggio biblico la libertà non è qualcosa che l'uomo abbia per sé, ma qualcosa che ha per gli altri. Nessun uomo è libero 'in sé', cioè come se fosse nel vuoto, al modo in cui può essere in sé musicalmente dotato, o intelligente, o cieco. La libertà non è una qualità dell'uomo, non è una capacità che possa essere scoperta in lui, per quanto nel profondo, ma è una disposizione, un modo di essere. Chi sottopone a esame l'uomo alla ricerca della libertà, non ne trova traccia. Perché? Perché la libertà non è una qualità che possa essere scoperta, o un possesso, qualcosa di dato, di oggettivo, neppure una forma per un dato, ma è un rapporto e niente altro. E' in effetti un rapporto tra due. Essere liberto significa 'essere-libero-per-l'altro', perché l'altro mi ha legato a sé. Solo in rapporto all'altro sono libero. [...] E' lo stesso messaggio evangelico a dirci che la libertà di Dio si è legata a noi, che la sua libera grazia solo in noi trova la propria consistenza reale, che Dio non vuol essere libero per sé, ma per l'uomo.
Brano tratto da "Voglio vivere questi giorni con voi", a cura di Manfred Weber, Queriniana, Brescia 2005.
venerdì 9 ottobre 2009
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