lunedì 10 dicembre 2007

La speranza dello scienziato

2 commenti:

VelaPoma ha detto...

non ho molta stima dei commenti Chiaberge, li ho sempre trovati banali.
L'Italia, come il mondo, ha bisogno di gente che voglia aiutarsi nel disperato tentativo di far uscire il pianeta Terra nel pantano in cui l'uomo l'ha infilato. Si la nostra scuola è orrida, non insegna e non aiuta le persone a diventare adulte, con conoscenze di base minime per una pur semplice "ricerca". Cause? il 6 politico, una certa indulgenza, una demonizzazione generale dell'istituto scolastico."I professori non hanno nessun potere di discernimento sul poter valutare un alunno". Il merito, il valore del singolo studente non doveva essere referenziale verso l'esterno ma "implodere" nella persona per poter crescere con gli altri. Tutto perduto invece. Peccato.

Filippo Boretti ha detto...

La ragione? No, la ragione non può esser definita banale. C'è necessità di tornare allo studio, al prendere sul serio questa umanità.
Il bel ragionamento papale sposa la speranza.
Come è solito, ora tocca noi - esseri umani - dare ragione alla speranza. Genesi 1 ci insegna sempre a ripartire. Tutto perduto, mio caro Velapoma? Sì, certo. Ora ripartiamo. Speranza, amico caro, speranza. Anzi, certezza! Lo studio noi lo pratichiamo in proprio, neppure l'abbiamo mai abbandonato.