Da te -ricco - io appresi povertà,
di piccoli tesori milionaria -
quelli che può vantare una bambina ...
(Emily, 299)
domenica 28 ottobre 2007
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Il blog di Felicino Cuor Contento
7 commenti:
La nostra vita è una trama, di circostanze, di relazioni...ci sono circostanze che si ripetono tutti i giorni e ci sono poi circostanze imprevedibili , che ci vengono addosso come un'assoluta sorpresa, e penso a Zaccheo, e alla Samaritana...la realtà diventa il " segno" attraverso il quale Gesù ti accade, ti chiama, ti viene incontro e il vivere diventa "vocazione".Non importa la posizione in cui sei, la fatica che hai addosso, la tristezza che ti porti dentro,la superficialità con cui hai vissuto e convissuto...infatti "mentre eravamo ancora peccatori Cristo è morto per noi".E il Desiderio di cui siamo intessuti trova il suo modo di realizzarsi, di crescere,spezza le categorie mentali, irrompe, fluisce attraverso la tua carne e ad un tratto tutto è nuovo, tutto fiorisce, tutto cambia...
"Bisogna incontrare l'amore prima di aver incontrato la morale.Altrimenti, lo strazio.Non è a forza di scrupoli che un uomo diventa grande.La grandezza arriva, a Dio piacendo, come una bella giornata".( A.Camus )
Bisogna percepirsi chiamati, accolti ,amati, per imparare il "dover essere" e niente è più un peso per il cuore sgombro e leggero di chi ha incontrato "la grandezza che arriva come una bella giornata".E ciò è dono e grazia, è l'esperienza dell'essere amato, colto alla radice del proprio desiderio, è questo che ti cambia : il dovere non è più un'obiezione al desiderio, perchè l'amore unisce la responsabilità del "dovere" alla novità dell' "essere"...e l'essere "vuole essere"...
Essere, dover essere, voler essere ...
C'è una ricchezza infinita in tutto questo cammino di scoperta, di riscoperta, di incamminamento verso una mèta.
L'uomo si scopre e cerca di raggiungersi, scopre ciò che è, ciò da cui deriva, la sua figliolanza, e scopre ciò che desidera partendo dalle sue necessità ...
Essere, dover essere, voler essere ...
Nascere dalle necessità, per passare dai desideri, per terminare in ciò che vogliamo essere ...
Scopro in me la necessità di Dio, vedo in me il Suo desiderio, mi muovo al suo incontro ...
Ma è Cristo che parla, in fondo, non io.
E' di Cristo l'ultima parola, la più assoluta.
Ed allora apprezzo che in questo viaggio - in questo cammino - tutto ciò che conta si chiami Giustizia e Carità.
Dio di Giustizia e di Misericordia è il tuo nome, o Dio.
Certo ho scoperto me stesso, sono ciò voglio essere, ma non io ho fatto un passo.
Sono quello che ero.
Lui è sceso.
Mi ha salvato, mi ha aperto all'infinita Comunione d'Amore.
Grazie, caro April.
Caro April,
le tue parole esprimono tutta la gioia e la meraviglia di colui che ha incontrato Cristo.
Anch'io credo di essere come Zaccheo che cerca di salire più in alto per vedere Gesù.
Tu, che ci sei riuscito, cosa puoi dire a me, che con tutto il cuore, vorrei avere quell'incontro che ti può cambiare la vita e che ti rende il "dovere" desiderato e quindi voluto, come tu dici?
Caro Andrea Maria,
non ho metodi da insegnarti, la "bella giornata" arriva e tu puoi guardarla solo accadere. Se hai, come dici, la tensione di Zaccheo, significa che nel tuo cuore c'è ancora uno spiraglio di libertà, per cui tu sei leale con quel desiderio di compimento, di pienezza, di cui sei intessuto.
Gesù si infila nello spiraglio della tua libertà, chiamandoti, coinvolgendoti…Egli è l'Essere, ha bisogno di te, si vuole comunicare a te…"L'uomo è la radura luminosa di cui l'Essere ha bisogno per comunicarsi" (Heidegger), e lo fa attraverso la realtà, così la realtà diventa il segno attraverso il quale Gesù ti accade, ti chiama, ti viene incontro…Se ammiro un tramonto, se guardo la persona amata, se compio un'azione casta, in ciascuno di questi atti l'Essere si offre alla mia libertà di uomo attraverso una realtà data.Mi fa una promessa, mi lancia un appello, mi chiama alla decisione.L'Essere accade all'uomo come promesso in ogni cosa che esiste…per questo la realtà è simbolo o, come meglio amo dire, sacramento dell'Essere. Uomo ed Essere si complicano, si appropriano l'uno dell'altro, perché da sempre si appartengono…non c'è cosa, non esiste circostanza, non si dà rapporto che non riproponga incessantemente questo appello dell'Essere a ciascun uomo, e non è un appello che ti presenta un codice di regole da seguire, ma ti coglie nella radice della tua essenza e tu ti senti trovato dall' Amore.Sì, perché l'Essere è Amore e l'amore è uno solo…e la tua reazione è stupore, meraviglia, una sensazione di gioia infantile dimenticata, che ti cambia, che ti fa come rinascere…Tutta la Legge di Mosè non era bastata a Zaccheo per farlo cambiare, solo poche parole: "Che fai lì? Scendi subito, perché devo venire da te!"
E' come se dicesse: Ti ho trovato! E ti ho cercato tanto! Ma quanto difficile trovarti… e non averti…Poche parole per dire la bella giornata che ti cambia, perché cambia il tuo modo di guardare, di capire, di vedere e così incomincia la corsa…verso dove? Verso cosa?Non importa, perché tu ti affidi all'amore, questo solo conta per te, affidarti, seguire…Ma come e dove oggi noi possiamo essere provocati.da quell'evento che chiama la nostra libertà alla decisione? Nella presenza stessa del cristiano, perché "Sarete miei testimoni", cioè simboli viventi attraverso i quali la mia Persona si dona alla libertà di ogni uomo…un evento vivo che si comunica solo attraverso un altro evento vivo…Così è arrivata per me la bella giornata, qualcuno attraversato dall'Amore mi ha chiamato…in Aprile, un giorno dell'ottava di Pasqua …umilmente ne faccio memoria chiamandomi April…
Caro Andrea Maria, ricordo e ricorda sempre il Vangelo.
Così Zaccheo, salito sull'albero, incontra Gesù e quell'uomo gli comunica la "buona e bella notizia". "E' Lui", allora pensa Zaccheo. "Niente più" e scende. "Che cos'è quest'invito a me rivolto?" ...
Ricordo allora, oggi, ogni parabola, ogni singola semente che mi è stata sparsa nel cuore ... O la parabola del ricco che muore e del povero che muore, ma che si ri-trova nel Regno. Il ricco sgomento non vede ancora la sua cecità: non aver visto ...
Così, ho incontrato Cristo, essendo stato incrociato da Lui, anche nello sgomento ...
Di fronte alla crisi di un uomo la Voce, che riconosci essere di Dio, sussurra: "Prenditi cura, non ti guardare. Ama il prossimo, egli è un altro te stesso".
Questo disse - pubblicamente - Gesù a Zaccheo ...
Egli scese e lo continua a seguire ... tutto qui ...
Cari April e FelicinoCuorContento, che avete avuto la bontà di rispondermi in modo così appassionato, tanto da palesare le vostre esperienze personali per parlarmi dell’incontro, dell’unico incontro importante per una creatura (quello con il Creatore), avete suscitato in me due sentimenti contrastanti: la gioia nel sentire l’entusiasmo, la felicità, la libertà raggiunte e nel contempo l’incertezza, l’attesa senza risposta, il dover rimanere ad aspettare lo sposo che deve venire senza sapere quando e senza sapere che fare per affrettarne l’arrivo. Non ci sono regole, non ci sono ricette, aspettare....per quanto ancora?
Mio caro/cara Andrea Maria, non attendere e basta, ma vivi col cuore in attesa e la mano tesa, il cuore rigonfio e le gambe in movimento.
Il Vangelo è palestra di vita.
Vai da un parroco, corri in una comunità, cerca una guida, presentati, offriti, metti a servizio la tua vita.
Non indugiare, vivi - semplicemnte - il Vangelo ...
Se Gesù è lo sposo, la Chiesa è la sua sposa.
Nel frattempo non abbandonare la tua libertà, la tua responsabilità. Se Gesù chiama è perché parla al Cuore. Ha te presente, te porta nel suo cuore ...
Umiltà di chi guarda dall'alto, umiltà di chi guarda dal basso.
Grande dono è la preghiera.
Fraternamente
F.C.C.
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